I “Basalti colonnari” sono maestose formazioni basaltiche la cui presenza evidenzia nel territorio un’attività eruttiva submarina o la presenza di antichi vulcani ormai spenti. La composizione chimico – mineralogica dei prodotti lavici etnei è denominata basalto, che è la roccia più comune fra le rocce effusive, che può assumere vari tipi di forme macroscopiche dipendenti dalle condizioni di raffreddamento. I Faraglioni e la vicina Riviera, fanno parte geologicamente di un unico complesso “ipoabissale”, cioè di una sorta di iniezione di materiale lavico basaltico, rimasta poco al di sotto del fondale marino, in letteratura chiamata laccolite. Essa non venne a consolidarsi immediatamente ma, rimanendo sotto il fondale, ebbe il tempo di formare, durante il lento raffreddamento del magma, macroscopiche strutture geometriche regolari, visibili oggi sotto forma di “Basalti colonnari” nei Faraglioni, che sembrano costituiti da innumerevoli gradini. Del tutto simili per costituzione geologica ai Faraglioni più grandi, i “Faragghiuneddi” assumono straordinarie strutture erosive che li fa apparire stratificati. In realtà l’apparente stratificazione è dovuta all’erosione differenziale che ha permesso l’incisione ad opera del vento e del sale marino, delle porzioni meno dure delle lave.