Nasce a Catania il 28 ottobre 1841. Trascorre la sua infanzia tra gli ulivi e i fichi d’india della campagna paterna a Cannizzaro e tra i pennelli dello zio Giuseppe Gandolfo, che fu un importante ritrattista ed il suo primo maestro. Nel 1860 decide di continuare gli studi a Firenze dove frequenta soprattutto lo studio di Stefano Ussi con cui il giovane Antonino, nel 1861, è presente alla mostra nella quale si protestava contro le regole accademiche affermando i valori dei Macchiaioli. Ritornato a Catania, alla fine degli anni ‘70, inizia la produzione gandolfiana del “quadro sociale” influenzato dalla letteratura internazionale del tempo, ma soprattutto dalla nascente letteratura verista. Gli anni ‘90 vedono il fiorire della produzione ritrattistica, forse la più originale del Gandolfo. Sulle sue tele finiscono anche gli amici illustri, che incontrava in modo ricorrente, nella sua casa di campagna a Cannizzaro come Verga, Capuana, Rapisardi, De Roberto, Sciuti e molti altri. Nel 1907 viene nominato nella Commissione Ordinatrice per la prima sessione della Mostra di Belle arti e di fotografia per la Sicilia, di cui sarà il vice presidente. Il pittore muore il 21 marzo 1910.