Nasce a Palermo il 24 marzo 1888, dove portò a compimento gli studi tecnici ai quali lo aveva avviato il padre. Ottiene di studiare arte a Napoli e di seguito all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove avrà come maestro Ettore Tito. Dopo aver attivamente partecipato alla grande guerra, torna in Sicilia nel 1919. I nomi di Verga, De Roberto, Brancati ed in seguito quelli di Manzella, Cardinale, Caioli, fanno parte di una frequentazione in cui si intrecciano sentimenti di fraterna amicizia e ricerca di un respiro culturale con cui dare ossigeno alla propria vita di artista. Rimini ha saputo raccontare la grande dignità contadina, la fatica del lavoro e l’asprezza della natura di una terra bella e unica come la Sicilia, riuscendo a catturarne la luce. Nel 1937 ottiene la nomina di preside del Liceo Artistico, che mantiene fino al 1940 quando riceve l’incarico per l’insegnamento di anatomia all’Istituto d‘Arte di Catania. Nel 1949 partecipa ad una mostra di artisti contemporanei siciliani, tenutasi a Palermo e Catania, organizzata dalla Biennale di Venezia. Nel 1952 si stabilisce ad Aci Trezza dove il tema dei lavoratori del mare e dei pescatori si afferma nella sua produzione. Muore proprio ad Aci Trezza il 16 febbraio 1971.